giovedì 17 novembre 2011

GIULIO T 58 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Questo è tutto quello che ha scritto la Gazzeta dello sport nel giornale del 24/10/11

 

Ciao, SuperSic

SEPANG (Malesia), 23 ottobre 2011

Tragedia al secondo giro del GP di Malesia. Il 24enne italiano cade e viene travolto. Inutili i soccorsi. Nel 2008 era stato Mondiale in 250



Marco Simoncelli, 24 anni, deceduto in Malesia. Afp
Marco Simoncelli, 24 anni, deceduto in Malesia. Afp
Tragedia al GP di Malesia. Marco Simoncelli è morto, travolto al secondo giro dalle moto di Edwards e Rossi, dopo essere caduto da solo. Il pilota italiano, campione del mondo 250 nel 2008, aveva 24 anni. Simoncelli è scivolato in uscita di curva, restando attaccato alla moto, che ha piegato inspiegabilmente verso il centro pista: lì Marco è stato colpito dalla Yamaha di Edwards e dalla Ducati di Valentino Rossi. Il pilota statunitense e Sic sono caduti, mentre Rossi ha proseguito la marcia nell'erba restando in piedi. Le conseguenze peggiori, però le ha subite Marco, che nel fortissimo impatto ha perso il casco, rimanendo immobile riverso in pista. Scena raggelante. Immediati i soccorsi, gara cancellata. Ma nonostante il prodigarsi dei medici della Clinica Mobile, non c'è stato nulla da fare.

il dramma — Simoncelli è stato subito portato al centro medico della pista dove è arrivato in stato di arresto cardiocircolatorio, con lo staff medico che ha disperatamente cercato di salvarlo. Dinamica di incidente molto simila a quella di Misano, in Moto2, dell'anno scorso, con Alex De Angelis e Scott Redding, che falciarono, incolpevolmente, il povero Tomizawa già caduto, l’ultimo pilota morto in pista nel motomondiale, prima di questo maledetto GP di Malesia. Il padre di Marco Simoncelli, Paolo, ha chiesto che gli organi del figlio, deceduto nel secondo giro del Gp di Malesia a Sepang, fossero donati, ma non è stato possibile perché il pilota è arrivato al centro medico già in arresto cardiaco.
1' di silenzio nello sport — Tutto il mondo dello sport italiano piange la scomparsa di Simoncelli: il presidente del Coni Petrucci, ha disposto che su tutti i campi di tutte le attività sia osservato 1' di silenzio.
Gazzetta TV
incidente analizzato a fondo — Il responsabile medico della Direzione di gara, il Dott. Claudio Macchiagodena ha dichiarato: "Sono davvero scosso e triste all'idea di essere qui per parlare della morte di Marco Simoncelli, un amico. È rimasto coinvolto in un brutto incidente durante la gara, è stato investito dagli altri piloti, ha subito un grave trauma alla testa, al collo e al torace. Quando il nostro staff medico l'ha raggiunto era privo di conoscenza. In ambulanza hanno cominciato la rianimazione cardiaca polmonare, e una volta arrivato al Centro Medico, grazie all'aiuto di dottori locali e della Clinica Mobile, è stato intubato ed è stato così possibile rimuovere parte del sangue presente nel torace. la rianimazione cardiaca polmonare è stata applicata per 45' con l'obiettivo di aiutarlo il più a lungo possibile. Sfortunatamente, ogni tentativo è risultato vano e alle 16:56 (ora locale) abbiamo dovuto ufficialmente dichiarare la sua morte". Paul Butler, membro della Direzione di Gara ha poi risposto ad una domanda riguardante la perdita del casco di Simoncelli durante lo schianto dicendo: "Se riuscirò a dare una risposta, lo farò in un'altra occasione. Le conseguenze e le circostanze che riguardano l'incidente saranno oggetto di studi approfonditi".
il profilo — Marco Simoncelli era nato 24 anni fa a Cattolica, ma viveva a Coriano, e aveva iniziato a gareggiare sulle due ruote da piccolo. Dopo gli inizi e le battaglie in minimoto, con uno dei grandi rivali con cui avrebbe poi incrociato ancora le traiettorie anche in MotoGP, Andrea Dovizioso, Marco Simoncelli, un prodotto della Romagna veloce, genuina e ruspante, nel 2002, dopo essere stato campione europeo della 125, debutta nel mondiale con l’Aprilia, a Brno. Il primo successo nel 2004, in Spagna, poi il salto in 250 nel 2006, con la Gilera. Tre stagioni, e nel 2008 arriva il Mondiale, con 6 vittorie, trionfo che gli aprirà, nel 2010, le porte della MotoGP, dove si mette subito in evidenza per la sua velocità.
Marco Simoncelli, 24 anni, iridato nel 2008 in 250. LaPresse
Marco Simoncelli, 24 anni, iridato nel 2008 in 250. LaPresse
un brillante 2011 — Quest’anno brilla soprattutto in prova, con le due pole in Catalogna e Olanda, lasciando perplessi, però sul rendimento in gara, dove l’esuberanza lo penalizza in varie circostanze mentre si stava mettendo in mostra. Dopo tante delusioni – e polemiche, scatenate da molti colleghi, cui non è simpatico, e che non ne gradiscono la guida così aggressiva, ritenendola pericolosa per sé e gli altri -, finalmente la gioia del podio, proprio a Brno dove aveva debuttato nel motomondiale. In precedenza, però, il suo profilo di pilota era più noto per gli incidenti - su tutti quello con Pedrosa a le Mans - frutto di una guida al limite, generosa oltremodo, che aveva anche fatto dire scherzosamente a Rossi: "Il Sic è un bastardo, guida così, ti passa in un punto in cui se non ti rialzi tu, si rischia di cadere entrambi". Proprio la settimana scorsa, in Australia, il suo migliore risultato, 2°, con la speranza di migliorarsi ancora, forte anche della rinnovata fiducia che la Honda gli accorda per il 2012, quando aveva strappato un contratto da ufficiale, sempre con il team Gresini.
Marco Simoncelli, 24, con Valentino Rossi: erano amici. Afp
Marco Simoncelli, 24, con Valentino Rossi: erano amici. Afp
la sua vita — Diplomato in gestione delle comunità alberghiere, aperto, sorridente, gioviale, un pilota disponibilissimo con tutti, Marco lascia il papà Paolo, che lo seguiva sulle piste e che per assecondarlo nella sua carriera di pilota ha lasciato la sua attività; la mamma Rossella; l’adorata sorellina Martina; la fidanzata Kate e un grande vuoto. Non solo per quello che avrebbe potuto dare in pista, al motociclismo mondiale e al tricolore. Una bella persona, l’erede di Rossi, di cui era amico, per talento e velocità, esuberante come lui, vezzoso con quella capigliatura foltissima che era diventato un suo marchio. Uno mai banale. Uno vero. Uno che ci lascia tutti al buio. Senza parole.

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