lunedì 30 gennaio 2012

Geografia e grafici

POSTATO dal prof d’italiano:

La Geografia andrebbe studiata sul territorio: cosa praticamente impossibile nella Scuola Media. Vi immaginate cosa significherebbe studiare la Germania andando in Germania? O l’Africa andando in Africa? O l’Antartide andando in Antartide?
Per questo i manuali di Geografia con cui avete a che fare cercano di ovviare al problema in tutti i modi possibili. Infatti, sono generalmente fatti così:
-         c’è un testo, più o meno difficile
-         ci sono delle cartine
-         ci sono delle fotografie
-         ci sono dei grafici
So per esperienza che i ragazzi tendono abitualmente a concentrarsi sul testo (quando va bene) e tralasciano tutto il resto. È una pessima abitudine, perché cartine, foto e grafici sono a volte più interessanti del testo; purtroppo sono anche più difficili da leggere, ma, se letti con cura, risultano spesso anche più efficaci.
Facevo questa riflessione negli ultimi giorni, dopo aver trovato sul quotidiano che leggo un gran numero di grafici. L’argomento è sostanzialmente la crisi economica di cui si parla da mesi [argomento che sta quasi per venire a noia anche a me, figurarsi a un ragazzo!], ma la cosa interessante è che questi grafici che ho trovato sono molto significativi; sia per quello che dicono, sia per come sono fatti.
Per questo ne ho scelti alcuni e ho deciso di postarli nel nostro blog.
Senza parole. Chi è interessato, se li guardi, o meglio se li legga. Magari comprende perché l’Italia è così malmessa e un po’ tutti ci stanno declassando. L’unica speranza è che i giornali pubblicano di solito solo le notizie cattive, ma qualche grafico in cui l’Italia non sia agli ultimi posti da qualche parte ci deve essere!








RISPOSTA AL COMMENTO DI MANUEL:
Il 3° grafico mostra la percentuale di popolazione che usa Internet per le faccende che hanno a che fare con la Pubblica amministrazione (per esempio per chieder un documento al Municipio, per iscriversi a scuola e così via).

Il 4° grafico evidenzia i soldi che lo Stato paga (o non paga) a chi è senza lavoro perchè non lo trova, per esempio un giovane che cerca di entrare nel mondo del lavoro. E' interessante, secondo me, sapere che ci sono Paesi in cui questo succede.

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