lunedì 24 ottobre 2011

Buoni si nasce - Trovato il gene dell'egoismo

POSTATO dal prof di italiano:

Magari tra qualche mese ci diranno il contrario, ma intanto mi fa piacere sapere che se sono buono è perchè sono geneticamente a posto!
Da la Repubblica del 13 ottobre 2011:

Il gene dell' altruismo che ci fa nascere buoni
Contrordine, buoni si nasce trovato il gene dell' egoismo
di Federico Rampini
NEW YORK - Egoisti si nasce, altruisti si diventa? Questo luogo comune ci accompagna da tempo immemorabile. È stato immortalato in un capolavoro letterario come Il signore delle mosche (1954) del premio Nobel William Golding, sui ragazzi dispersi in un' isola deserta che incrudeliscono sui più deboli con ferocia.
Nel 1976 un avallo scientifico a quell' idea sembrò arrivare dal saggio dell' evoluzionista Richard Dawkins sul "Gene egoista", anche se Dawkins sostiene di essere stato spesso frainteso. Ma anche i più diffusi manuali divulgativi sull' educazione dei figli, come il popolare "Handbook of Child Psychology" in America, istruiscono i genitori su come "correggere" l' indole spontanea del loro bambino che vorrebbe tutto per sé. Ora sappiamo che non è vero, non è così che nasce il bambino. Un' importante ricerca pubblicata sulla rivista scientifica PLoS, e ripresa dal Wall Street Journal, dimostra in modo convincente che siamo programmati biologicamente con un "gene dell' altruismo". Almeno: molti di noi ce l' hanno, attivo e funzionante. Mentre sono gli "egoisti alla nascita" la vera anomalìa, perché vittime di una disfunzione genetica. Questo è il risultato dell' esperimento condotto da un' équipe di psicologi in un laboratorio israeliano, sotto la guida del professor Reut Avinum della Hebrew University. Il test è semplice, comincia con 136 bambini di età compresa fra i 3 e i 4 anni. Uno alla volta, ogni bambino entra da solo in una stanza arredata come la sala-giochi di una scuola materna. Gli vengono consegnate sei confezioni di adesivi colorati. «Puoi tenerli tutti per te - gli spiega l' istruttore - oppure puoi darne qualcuno a un altro bambino, che non ne ha». Gli "sticker" colorati rappresentano immagini belle, attraenti. Nessun altro coetaneo appare nella stanza, quindi il bambino non ha la più pallida idea di chi sarebbe il beneficiario del suo dono eventuale. Gli si chiede uno sforzo d' immaginazione notevole per quella età, la sua generosità deve esercitarsi a favore di un essere astratto. Eppure il risultato del test è inequivocabile: i due terzi dei bambini scelgono di lasciare qualche confezione ad altri, solo perché gli è stato detto che da qualche parte esistono dei bambini che non hanno alcun adesivo. Non ci sono differenze tra maschi e femmine. Alcuni addirittura rinunciano alla totalità del dono. Interrogati sul perché di questo altruismo estremo, rispondono: «Perché è così che ci si sente più felici». Tutto merito dell' educazione ricevuta in famiglia? Nient' affatto. Gli psicologi israeliani hanno individuato un gene, Avpr1a, che "regola nel cervello ormoni legati ai nostri comportamenti sociali", incluso l' altruismo e lo spirito cooperativo. Usando la tecnologia di risonanza magnetica che consente di raffigurare in immagini la nostra attività cerebrale, gli stessi scienziati hanno osservato che ad ogni atto di generosità il gene Avpr1a rilascia neurotrasmittenti simili alla dopamina, che producono una sensazione di benessere fisico. Alla stessa conclusione è giunta una ricerca indipendente, condotta alla University di Washington e anch' essa pubblicata sulla rivista PLoS: in quel caso addirittura sono stati identificati riflessi altruisti e un senso di "equità" in bambini di soli 15 mesi, misurando la loro voglia di condividere il giocattolo favorito. È tra quei bambini che si rifiutano di donare e invece vogliono tutto per sé, che gli scienziati individuano l' eccezione alla norma: che si spiega con una variazione nel gene Avpr1a. Queste ricerche confermano l' interesse crescente degli studi scientifici nel campo dell' altruismo, un ambito che sta attirando finanziamenti come quelli della Templeton Foundation in favore della Science of Generosity Initiative. Lo studioso di Harvard Yochai Benkler nel suo saggio "The Penguin and the Leviathan" allarga il discorso a tutte le scienze sociali e all' economia. La teoria dell' evoluzione, se applicata non solo alla biologia individuale ma alla selezione dei gruppi e delle specie, dimostra che prevalgono le società e organizzazioni complesse dove si esalta il "gene della cooperazione".



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