lunedì 5 dicembre 2011

All'esplorazione di Marte

POSTATO dal prof d’italiano:

Pubblicato su la Repubblica il 27 novembre 2011: dedicato a chi ama le scienze.
Marte, missione finale: è partito il robot con il volto di Leonardo
Di Elena Dusi
Se c’è stata vita su Marte, non sfuggirà agli occhi di Curiosity. Quello che a prima vista sembra un ragno metallico a sei ruote, pesante una tonnellata, mosso da un motore al plutonio e armato di un raggio laser per sollevare e analizzare la polvere del pianeta rosso, non è tuttavia privo di un'anima poetica. Il robot della Nasa lanciato ieri da Cape Canaveral porta infatti nella pancia un chip con due opere scannerizzate di Leonardo: l'autoritratto con la barba fluente e le 18 tavole del Codice del Volo. Alle macchine disegnate dal genio fiorentino è in parte ispirato lo stesso sistema di atterraggio, con un paracadute che rallenterà la caduta da 400 a 0,75 metri al secondo, appoggerà dolcemente Curiosity sul suolo e volerà via per poi depositarsi a distanza di sicurezza. La didascalia allegata alle immagini - "Leonardo da Vinci of Turin" - non farà piacere a Firenze, ma vuole solo indicare agli eventuali marziani che incontreranno Curiosity che le opere scannerizzate possono essere visitate alla Biblioteca Reale di Torino. La decisione di realizzare Curiosity è stata presa sulla scia dell'entusiasmo per i due robot gemelli Spirit e Opportunity. Atterrati all'equatore del pianeta rosso a gennaio del 2004 per compiere solo qualche mese di scorribande, i due rover sono rimasti attivi per sette anni. Spirit ha ceduto all'inverno marziano del 2010, mentre Opportunity - ancora vivo e vegeto - si è appena lanciato all'esplorazione di una zona ricca di argilla all'equatore. È proprio l'argilla marziana a suscitare quella curiosità che dà il nome al nuovo robot, grande il triplo dei suoi precursori e costruito per durare due anni terrestri, pari a un anno marziano. All'interno di alcune rocce sono infatti incastonate tracce di acqua. Segno, secondo i ricercatori, che fra i 3 e i 4 miliardi di anni fa Marte presentava alcune caratteristiche adatte alla vita. Alla scoperta dei misteri del pianeta rosso era partita tre settimane fa anche una sonda russa la Phobos-Grunt- per raccogliere campioni di suolo dal satellite Phobos. Ma la prima missione interplanetaria di Mosca da un paio di decenni a questa parte si è arenata nell'orbita terrestre, e ieri il presidente Dmitri Medvedev ha minacciato di "processare criminalmente" i responsabili dello sfortunato lancio. Sempre nella capitale russa, il 4 novembre si era riaperto il portellone di una finta nave spaziale per Marte. A bordo di "Mars500" sei volontari avevano trascorso 520 giorni in completo isolamento per simulare il viaggio di andata e ritorno per il pianeta rosso. Curiosity impiegherà 9 mesi per raggiungere Marte. Ad agosto avverrà l'atterraggio mozzafiato, e se qualcosa dovesse andare storto il disappunto degli americani non sarà certo inferiore a quello dei russi. La Nasa infatti ha impegnato 2,5 miliardi di dollari in questa impresa, suscitando forti polemiche in un'epoca di tagli impietosi per la scienza Usa. Se tuttavia gli occhi di Curiosity riusciranno a spalancarsi senza problemi, le telecamere e gli strumenti scientifici senza precedenti a bordo del robot ci regaleranno l'identikit completo dei materiali che compongono suolo e atmosfera marziana, acqua inclusa. A quel punto la Nasa avrà accumulato abbastanza entusiasmo per lanciarsi nell'impresa successiva. L'erede di Curiosity nel 2018 avrà infatti il compito aggiuntivo di scavare nel sottosuolo alla ricerca di resti di microrganismi. Sarebbe la scoperta di un passato in cui c'è stata vita su Marte.


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