Come fare il lavoro per l'esame orale di Terza Media
POSTATO dal prof d’italiano:
CONSIGLI SU COME FARE IL LAVORO PER L’ESAME ORALE
Vi do una serie di consigli su come fare il lavoro per l’esame orale; naturalmente non obbligo nessuno a fare come dico io, ma non sarebbe male se li seguiste. Li pubblico nel nostro blog, anziché su carta, per risparmiare, visti i chiari di luna in corso.
I consigli sono numerosi e forse impegnativi: be’, l’esame di Terza Media non è uno scherzo, se uno vuole fare le cose con impegno. In caso contrario….
ASPETTI TECNICI DEL LAVORO IN POWER POINT (O IMPRESS)
Le diapositive devono avere uno sfondo scuro e uniforme e le scritte devono essere di colore chiaro; questo perché risultano più eleganti, più facili da leggere e stancano meno. Solo la prima diapositiva può essere fantasiosa e multicolore (ma non troppo).
Vedi esempi:
esempio positivo:
esempio negativo
La prima pagina deve contenere i dati essenziali, come nell’esempio precedente.
La seconda pagina deve avere in alto un titolo dell’argomento generale, poi deve contenere le materie e l’argomento correlato a ciascuna di esse (nell’ordine con cui vorresti affrontare l’esame, che non è detto che in realtà venga rispettato. Infatti gli insegnanti possono intervenire nel colloquio, facendoti “saltare” di qua e di là a loro piacimento. Per questo motivo è meglio che ogni argomento dell’elenco abbia un “pulsante d’azione” che ti permette di spostarti tra le varie diapositive e anche l’ultima diapositiva di ogni materia deve avere un “pulsante d’azione” che ti permette di ritornare alla pagina 2. C’è anche da dire che i pulsanti d’azione, se ti è più agevole, possono non esserci).
Esempio:
Le diapositive successive devono seguire l’ordine delle materie da te stabilito.
Ogni diapositiva deve contenere
1- un testo (possibilmente breve)
2- una immagine relativa al testo di quella diapositiva
Perché il testo dev’essere breve? Perché deve poter essere letto dagli insegnanti con un colpo d’occhio (o quasi) e perché deve servire a te non per essere letto, ma solo per rammentare in sintesi il discorso che devi fare; cioè su ogni diapositiva tu devi saper dire molto più di quel che c’è scritto (a volte mi è capitato di assistere a delle conferenze in cui chi parlava, leggeva ciò che aveva scritto nelle slide che mostrava: cosa irritante per l’uditore e che fa fare a chi parla la figura dell’impreparato totale. La valutazione del tuo colloquio d’esame sarà misurata anche, se non soprattutto, sulla preparazione che dimostrerai. Ripeto: la diapositiva deve servirti solo come spunto di partenza per il tuo discorso e di solito contiene i dati che uno non può [o è inutile] imparare a memoria; ad esempio è inutile sapere quanti km quadrati è grande il Vietnam).
Esempio di testo positivo:
esempio di testo negativo:
Il testo non deve assolutamente essere un copia e incolla da Internet (nemmeno se provvedi a eliminare quei segnali, tipo parole sottolineate, che evidenziano appunto il copia e incolla – come nell’esempio seguente:
Ricorda che i prof sanno riconoscere per istinto un copia e incolla e quando vedono che un alunno ha lavorato in quel modo, abbassano spontaneamente la valutazione finale!)
Come devi fare allora? Devi sintetizzare ciò che vuoi scrivere con parole tue; naturalmente i dati oggettivi (per esempio popolazione del Vietnam, nomi dei fiumi, dati economici ecc.) non possono essere cambiati, rimangono quello che sono. Ma un conto è fare così, con un copia e incolla da Wikipedia:
e un altro conto è fare così:
In quest’ultima diapositiva va bene il testo che è stato personalizzato: non va bene il fatto che sia troppo lungo, infatti con questo testo si possono fare 4 diapositive:
1 sul riso
2 sugli altri prodotti agricoli
3 sui prodotti da piantagione
4 sull’allevamento
Ogni diapositiva con la propria immagine adeguata (vedi quest’ottimo esempio):
L’esempio precedente ti fa capire che, in certi casi (cioè quando la foto non sia di evidente comprensione), l’immagine necessita di una didascalia: essa va scritta in carattere, dimensione, colore differenti rispetto al testo vero e proprio.
Per quanto riguarda le immagini, esse non devono essere ingrandite fino a sgranarsi e sfocarsi completamente; per questo bisogna cercare e inserire immagini che siano già grandi di suo (meglio rimpicciolirle, così la qualità non peggiora).
Esempio:
Per quanto riguarda video e musica, è meglio non inserirli, perché il lavoro diventa troppo pesante; se proprio ne hai necessità, meglio mettere semplicemente un link a un video presente in internet.
Esempio:
COME PARLARE DEL LIBRO DI ITALIANO
In una prima diapositiva mettere come immagine la copertina del libro (anche quella originale, se la trovi) e nel testo riportare:
- nome dell’autore
- titolo del libro (tra parentesi il titolo originale, se il libro è straniero)
- anno di pubblicazione in Italia (e tra parentesi anno di prima pubblicazione nel Paese d’origine)
- casa editrice
Esempio:
Come seconda diapositiva, scrivere una trama sintetica del libro con parole proprie (se la trama non ti viene breve, puoi spezzarla in più diapositive, ma sarebbe meglio fare una breve trama) e mettere un’immagine adeguata alla trama.
Come terza diapositiva un tuo commento al libro: dire non solo se ti è piaciuto o no, ma cercare anche di fare un discorso critico, sulle qualità del libro, sulla sua importanza, sul genere letterario, sul successo che ha avuto, ecc… - tutte cose che puoi trovare nel libro stesso (se è un classico della letteratura) o in internet.
Come quarta diapositiva, una biografia dell’autore: breve se è un romanziere moderno e non importantissimo, più lunga (e in più diapositive) se è un autore classico. Ogni diapositiva con relativa immagine: una foto (o più) dell’autore (o un dipinto, se è dei secoli antichi), della sua casa natale, della sua città natale, della sua famiglia, di un suo manoscritto e quant’altro.
Se l’italiano è il tuo punto di partenza per il colloquio e se porti un autore importantissimo (per esempio, Giacomo Leopardi), la biografia deve essere ampia e precisa, con riferimenti anche al movimento culturale cui appartiene l’autore.
Come quinta diapositiva (se necessario) fare l’elenco (completo o parziale) dei suoi libri; come immagine, scegliere la copertina di alcuni di essi.
Come ultima diapositiva puoi riportare un brano del libro (non troppo lungo) che ti sia particolarmente piaciuto (oppure di questo puoi parlarcene direttamente durante il colloquio).
COME PARLARE DI UN FILM CHE PORTI PER ARTE
Prima diapositiva: scheda tecnica del film + locandina (italiana o originale, o entrambe).
Come esempio di scheda tecnica, vedi l’immagine sottostante:
I dati tecnici di un film li puoi ricavare direttamente dal film, oppure li trovi in uno dei tanti siti di cinema che ci sono (ricco e attendibile è il sito IMDb, ma anche Wikipedia è credibile).
Nel caso il titolo originale del film sia identico a quello italiano, si mette lo stesso.
Se il film non ha vinto alcun premio importante, si omette il riquadro dei premi.
Se il film è importante per qualche altro aspetto (per esempio la canzone originale, le coreografie, il tipo di animazione ecc…), lo si aggiunge.
Nelle diapositive successive puoi mettere
- trama personale del film
- commento critico del film (come per il libro di italiano)
- biografia sintetica del regista
- altri film dello stesso regista
- citazione di una battuta celebre del film (ad esempio in “Apocalypse Now” è famosissima la frase: Mi piace l’odore del napalm al mattino)
COME PARLARE DI UN DIPINTO CHE PORTI PER ARTE
Chiedi all’insegnante di Arte maggiori dettagli. Io metterei come prima diapositiva il dipinto (solo lui, che copra tutto lo spazio necessario), poi informazioni sul pittore, sul movimento culturale di appartenenza, sulla tecnica usata per quel dipinto, sull’importanza del dipinto, sui significati di esso e così via. Ma – ripeto – chiedi all’insegnante di Arte.
Lo stesso vale se anziché un dipinto, porti una scultura o un monumento.
COME FARE IL LAVORO DI MUSICA
Se porti una sinfonia, un concerto, una sonata ecc…, cioè se porti un brano di musica classica sinfonica (solo musica), puoi indicare
- autore del brano
- titolo della composizione
- strumentazione (cioè se è un brano per orchestra, o per strumento solista + orchestra, o un duo – trio – quartetto ecc…)
- periodo di composizione
- anno (o se conosciuto, giorno mese e anno) della prima esecuzione, con il luogo in cui è stato eseguito per la prima volta
- biografia dell’autore
- appartenenza dell’autore a un movimento culturale
- successo e importanza del brano
- considerazioni personali sul brano
Se porti un’opera lirica, puoi indicare
- autore della musica
- librettista
- personaggi dell’opera
- periodo di composizione
- anno (o se conosciuto, giorno mese e anno) della prima esecuzione, con il luogo in cui è stata eseguita per la prima volta
- biografia dell’autore
- appartenenza dell’autore a un movimento culturale
- successo e importanza dell’opera
- manifesto dell’opera (alcune opere molto famose avevano nell’800 o nei primi anni del ‘900 dei manifesti che le pubblicizzavano e che sono molto belli; oppure c’erano le cosiddette figurine liebig che sono molto carine)
- considerazioni personali sull’opera
- (se nell’opera c’è un’aria importante o che ti è particolarmente piaciuta) riscrivi il testo di quell’aria (o romanza, o coro, o duetto, o quello che è)
Se porti una canzone (di musica leggera, rock, rap ecc…), puoi indicare
- nome dell’interprete
- nome di chi ha scritto la canzone (parole e musica)
- in quale long playing (o cd) è contenuta e quando esso è stato pubblicato (se la canzone è uscita prima come singolo, riportare quando è uscito il singolo)
- genere musicale cui appartiene la canzone (folk, pop, rock, hip hop ecc…)
- il testo della canzone (se è una canzone straniera, sia il testo originale che la sua traduzione in italiano: il massimo sarebbe che la traduzione la facessi tu! Magari controllando in qualche modo che la tua traduzione sia esatta)
- la copertina del disco che contiene la canzone
- il nome di chi ha fatto una cover di questa canzone (cioè di chi l’ha reinterpretata – naturalmente se qualcuno l’ha reinterpretata)
- considerazioni personali sulla canzone (sul testo e sulla musica)
Per dei suggerimenti in più, chiedi alla prof di musica
COME FARE IL LAVORO DI GEOGRAFIA
Se è uno Stato (o una regione) io farei così (immagina che a ogni lineetta corrisponda almeno una diapositiva; in certi casi possono o devono essere più di una):
- cartina fisica dello stato
- collocazione nello spazio (continente, coordinate geografiche, punti estremi, confini)
- rilievo (cioè catene montuose, monti, colline, pianure, bassopiani ecc…)
- le isole
- l’idrografia (mari, fiumi, laghi)
- clima (o climi, se in uno stato ce ne sono diversi)
- ambienti (per ognuno dei quali vanno indicate flora e fauna)
- cartina politica
- la popolazione (numero di abitanti, densità di popolazione, etnie)
- la lingua ufficiale (e, se ci sono, le altre lingue parlate dalle minoranze)
- la religione prevalente e le altre religioni, se ci sono
- l’economia: settore primario (agricoltura, allevamento, pesca, foreste, miniere)
- l’economia: settore secondario (industrie e attività artigianali)
- l’economia: settore terziario (commercio e servizi: giornali, trasporti, scuole, ospedali ecc…)
- ordinamento politico
- la bandiera
- le città (capitale e città principali)
- moneta
- peculiarità dello stato (per esempio, guerre in corso, importanza nel campo tecnologico, siti archeologici di fama mondiale, cittadini famosi ecc…)
Se non è uno Stato, bensì un fenomeno (per esempio la fame nel mondo), puoi fare così:
- dove il fenomeno è diffuso
- quali sono le sue cause
- quali conseguenze ha sulla popolazione
- quali rimedi potrebbero esserci se è un fenomeno negativo, o quali possibilità ci sono che il fenomeno, se positivo, si diffonda in altre zone
- quali conseguenze ha nei rapporti internazionali
- quali associazioni si preoccupano per questo fenomeno
COME FARE IL LAVORO DI STORIA
Per storia è più difficile dare delle indicazioni precise; dipende dall’evento storico, da quanto è importante, da quanto è durato, da quanto è complesso.
In linea di massima, l’applicazione dello SCHEMA DEI FATTI al fatto che porti all’esame è fondamentale; significa che devi aver ben chiari nella tua testa
CHE COSA è successo
QUANDO è successo (inizio, fine, durata)
DOVE è successo
PERCHÉ è successo
COME è successo
CHI è stato coinvolto nel fatto
QUALI CONSEGUENZE ha avuto questo fatto
Come predisporre il lavoro è compito tuo: dovrai decidere a seconda del tuo argomento che cosa privilegiare e che cosa tralasciare, ma un accenno almeno alle 7 voci dello schema dei fatti ci deve essere. Ricorda sempre le immagini, che nel caso della storia devono essere molto significative e precise (per dire, se l’argomento è la guerra del Vietnam, non posso mettere un’immagine della seconda guerra mondiale o della guerra del Golfo!)
PER LE ALTRE MATERIE
Chiedi ai vari insegnanti (mi dispiace, ma non so come altro aiutarti!)
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